In una splendida e stimolante conversazione con Lara Gigante per Forme Uniche, Tita Tummillo e Velia Polito, direttrice e co-direttrice artistica di The Next Generation, raccontano il festival, il suo essere osservatorio sensibile dell’ambiente socioculturale in cui è immerso, il tema scelto per questa edizioneUntitled.

 

Lungimiranza e senso della contemporaneità sembrano essere qualità intrinseche alla filosofia di Next Generation. Attenzione per la realtà geografica, storica e architettonica, per le dinamiche di mutazioni sociali e identitarie umane, per scenari possibili prossimi venturi, distopici o no, o per suggestioni di luoghi fisici e della mente. Contenuti e spunti ravvisabili già nei titoli delle vostre precedenti edizioni, come Triggiano. Luoghi, storie e visioni, o (AM)MUT (In) AMENTI, Futuri e GeografieUntitled, la traccia di quest’anno, sembra soffermarsi sulla diacronicità di uno sfasamento temporale, esercitato in una virtualità in sovraccarico e sfociante in identità sempre più apolidi.

The Next Generation prende forma dal desiderio di costituire un osservatorio annuale sulla produzione cinematografica di “giovani” regist* italian*.
Dalla prima edizione proviamo a stimolare attraverso titoli aperti, indagini visive scomode, calate nel rapporto costante con i territori fisici, virtuali, onirici; progetti in grado di abitare i confini che la contemporaneità lascia indifesi e poco esplorati.
L’opera filmica e visiva deve realizzarsi, a nostro avviso, dai contesti che ci attraversano e superarli. L’edizione 2020 è Untitled, una riflessione cui siamo giunte in tempi non sospetti e che lentamente ha assunto la potenza di un sogno anticipatore.
Abbiamo scelto un titolo/non titolo che fosse per le artiste e gli artisti, parafrasando Umberto Eco in Opera Aperta, una sorta di provocazione ad abbandonarsi al caso, all’indeterminazione, all’ambiguo, al plurale e al disordine; una resa attiva che generi un moto perpetuo e approdi in una libertà d’interpretazione estrema.
Guardiamo a questi giorni come a paesaggi di sabbie mobili in cui bisogna sostare e Untitledtitolo senza perimetro, potrebbe cogliere nicchie di narrazioni inaspettate, riconfigurazioni necessarie, tempi sospesi.

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