Vi presentiamo la selezione ufficiale dei corti in concorso, scelti dalla direzione artistica di The Next Generation 2019, che verranno proiettati al Cineporto di Bari il 14 e 15 novembre. Fra questi, la giuria composta da Cosimo Terlizzi, Beatrice Fiorentino, Simone Bozzelli e Annalisa Zito sceglierà i vincitori dei premi miglior regia, miglior cortometraggio, miglior interpretazione.

Humam
di Carmelo Segreto

 

«Perché odi così tanto tuo figlio Fëdor Pavlovič? Che male ti ha fatto?»
«Lui a me non ne ha fatto: ma io ne ho fatto tanto a lui.»
(Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov)

Sinossi
Humam è un immigrato algerino, costretto a fare i lavori più disparati in Italia per poter sostenere la sua famiglia, che vive lontana da lui. Un giorno, la sua più grande paura prende forma, trascinando l’uomo in un momento di terrore.

Il regista
Carmelo Segreto (Sicilia, 1991), laureato in Cinema presso il Dams di Bologna con una tesi sul film Non essere cattivo di Claudio Caligari, completa la sua formazione cinematografica presso il Centro Studi Duse International e presso l’Accademia del Cinema Renoir, con docenti quali i registi Francesco Munzi, Piero Messina, Ciro d’Emilio e Letizia Lamartire.

Come regista ha realizzato tre cortometraggi: Voglio essere Libero – documentario sulla storia di Libero Grassi e Pina Maisano – con cui ha partecipato a numerosi festival italiani, e distribuito nei Licei nell’ambito della “Giornata delle Elette Virtù Civili” istituita dall’Associazione Civile Giorgio Ambrosoli; Un giorno alla volta (2018), dramma interpretato da Andrea Planamente, selezionato allo Short Film Corner del Festival di Cannes 2018, ha vinto il premio come Miglior Cortometraggio al Festival Internazionale “Premio Giulio Questi” per registi Under 27, il Premio Rai Cinema Channel al Social World Film Festival 2018 e il Festival Cinebus 2018, oltre ad aver partecipato a numerosi festival italiani ed internazionali. Humam (2019) è il suo terzo lavoro.

Humam
(Italia 2019 / 12’)

Regia / Carmelo Segreto
Cast / Aniello Arena, Miloud M. Benamara.