Il “nume tutelare” che accompagna questa edizione di The Next Generation è Jean-Luc Godard. Da lui abbiamo tratto l’ispirazione per l’incipit poetico che abbiamo lanciato con la call 2022.

La citazione viene da Histoire(s) du cinéma, opera visiva che trascende sia il film (in senso cinematografico) che la videoarte, e proprio per questo emblematica del nostro festival, aperto a cortometraggi e opere ibride.

Realizzata dal regista francese tra il 1989 e il 1998 con un lungo lavoro di montaggio che unisce, in un nuovo significato, sequenze di film e found footage, Histoire(s) du cinéma celebra la fine di un secolo (il Novecento) e della forma d’arte che più di tutte lo rappresenta: il cinema.

Dal potente senso apocalittico di fine – la fine del cinema di testimonianza – Godard fa emergere e rimarca l’idea di una forza vitale che percorre il cinema e lo supera, facendo rinascere in qualcosa di diverso e originale.

Da questa forza rigeneratrice – il nostro Esprit – hanno inizio nuove, infinite storie.