UNTITLED non è solo il tema con cui devono misurarsi filmmaker, artisti e artiste visive per partecipare a The Next Generation 2020. Vorremmo che fosse anche un’occasione di ricerca che porti alla luce riflessioni, sguardi profondi, sensibilità, suggestioni da parte di chi a vario titolo si misura con i linguaggi (audio)visivi.

Per questo abbiamo invitato esperte ed esperti nel campo del cinema e dell’arte, ricercatrici e studiosi* dell’immagine a ragionare sul tema e a raccontarci quello che “Untitled” suscita in loro.

Ringraziamo Antonella Gaeta, giornalista della «Repubblica» e sceneggiatrice di successo, già presidente di Apulia Film Commission, per aver accettato il nostro invito. Scrive:

L’”Untitled” sta in questi giorni fermi, infermi e incatalogabili. “Untitled” è anche la pagina bianca, il progetto bianco, la rivelazione del’alba, il momento in cui si incontra sulla spiaggia, come in Fellini, la ragazza che purifica, ma la cui voce (ancora) non sentiamo.

* Seguiamo l’uso, poco comune in Italia ma talvolta impiegato in ambiti accademici internazionali, di sostituire il “maschile inclusivo” con un’alternanza della forma femminile e maschile di professioni, titoli e pronomi, quando non sia possibile impiegare una forma neutra.

{ foto / Sudestival }